Discorso al congresso ppd di Locarno
La nostra congiunzione fa discutere in Ticino.
– Fa discutere coloro che intendono l’ecologia quale un tema di dominio della sinistra.
– Fa discutere coloro che non intendono invece come una visione liberale sul ruolo di uno Stato snello ed efficiente, di un’economia sana, aperta e competitiva e una società responsabile possa convivere con un programma politico incentrato sulla difesa dell’ambiente.
– Fa discutere coloro che non intendono il contributo dei verdi liberali nell’ imprimere una connotazione decisamente più progressista a quel “polo di centro” del quale facciamo entrambi parte che possa così trarre dalla coniugazione tra ambiente economia e società la sua forza propulsiva nella difesa dello sviluppo sostenibile, e lasci in eredità alle future generazioni una società aperta e moderna dei pari diritti ed integrazione dei popoli.
– Fa però di converso anche discutere coloro che percepiscono nelle recenti derive populiste di stampo locale assunte dal centro un utilizzo della politica tipica di una destra che sembra invece di fatto non volersi proprio identificare in quell’idea di centro appena descritta, allontanandosene con i propri proclami.
– E non da ultimo fa anche discutere coloro che giudicano irresponsabile e dannoso al raggiungimento di una qualità di vita accettabile, l’impadronirsi a scopi meramente elettorali, ovvero il cosiddetto “green washing”, di temi sensibili e strategici per la tutela dell’ambiente quali mobilità, territorio, energia abbandonandoli poi a se stessi finita la rendita, ritardandone così irrimediabilmente i progetti implementativi dei quali abbiamo urgente bisogno.
A questi dubbi ed incertezze i verdi liberali rispondono con prese di posizioni precise ed azioni pragmatiche su quei temi che ne hanno caratterizzato sin qui la propria agenda politica.
L’energia:
– siamo per l’abbandono delle produzioni a forti emissioni di CO2,
– la sostituzione dell’attuale sistema di sussidi a favore di un sistema di incentivi
per la promozione di energie rinnovabili mediante una nuova fiscalità ecologica mirata, che renda l’utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili meno conveniente
ed agevolare così l’obbiettivo verso l’indipendenza energetica e la creazione di poli tecnologici nazionali;
– e siamo soprattutto per l’uscita graduale ma incondizionata e senza ritardi dall’atomo.
Mobilità sostenibile e territorio:
– siamo per il mantenimento dell’impegno di trasferimento su rotaia senza più indugi di tutte le merci in transito con il completamento di Alptransit a sud di Lugano, opera questa che oltre ad essere essenziale, rafforza notevolmente la nostra posizione contrattuale nei confronti dell’UE in ambito di politica di trasferimento;
– siamo anche per la riduzione del traffico privato mediante una corretta pianificazione della viabilità ed un aumento di offerta di mobilità alternativa;
– siamo per una revisione dei piani direttori e regolatori a favore di piani di agglomerato sostenibili, e di conseguenza sosteniamo la seconda revisione della LPT che prevede una separazione chiara tra zone edificabili e non a tutela degli effetti causati della speculazione territoriale e consumo incontrollato di territorio.
L’Europa e l’economia:
– siamo per una Svizzera che si conferma quale piazza economica aperta ed innovativa che estende i suoi orizzonti oltre la frontiera, e vede nei rapporti con l’Europa la prosecuzione di un partenariato essenziale per lo sviluppo competitivo della sua economia;
– prendiamo molto sul serio le preoccupazioni popolari che hanno portato ai risultati di voto del 9 febbraio scorso sull’immigrazione di massa ed appoggiamo quindi le proposte di applicazione condivisa di clausole di salvaguardia al fine di regolamentarne in situazioni di emergenza i flussi a tutela dell’occupazione indigena ma senza mettere in discussione la continuazione dei bilaterali che sono alla base del nostro benessere;
– e qui un auspicio: (evitiamo poi l’uso di facili manipolazioni elettorali laddove vengono toccati temi quale nella fattispecie quello migratorio, pur in presenza di una crisi drammatica ed epocale dalle enormi conseguenze nel mediterraneo e di riflesso nel resto dell’Europa tutta).
– siamo per la difesa del lavoro mediante l’applicazione di concrete urgenti misure di accompagnamento agli effetti distorsivi del dumping salariale a danno dell’occupazione indigena in particolare in Ticino causati dagli impatti incalcolabili che la crisi economica che ha colpito il nord Italia ha avuto sulla libera circolazione;
– siamo anche per ridare competitività al lavoro mediante una defiscalizzazione programmatica dello stesso e così incentivare la produzione domestica e dipendere meno dall’importazione di prodotti dall’estero a tutto vantaggio non solo dell’economia ma anche e soprattutto dell’ambiente.
Formazione e cultura:
– siamo per la creazione di parchi tecnologici innovativi per dare vigore e concorrenzialità alla nostra economia;
– ed anche per la continuazione dell’eccellenza della formazione duale svizzera;
– la promozione della cultura come ricchezza sociale e personale ma anche come opportunità di sviluppo economico.
Su una buona parte di questi temi che sono già oggi contenuti nei nostri programmi penso
si possa ragionevolmente immaginare di tracciare un cammino in parallelo.
Ci saranno lo auspico, via via momenti di verifica su possibili convergenze e dalla discussione e dal dialogo forse nascerà un più marcato sostegno a quei temi legati allo sviluppo sostenibile che tanto ci sta a cuore. Siamo pronti a metterci alla prova!