Il pensiero aperto di Franco Marinotti porta in sé una virtù: leggere il qui ed ora – l’hic et nunc – tenendo insieme tutto quello che egli è, facendo sintesi delle tante vite precedenti. Se la sua educazione al bello lo ha portato al mondo dell’arte e la sua sensibilità al giusto lo ha spinto nell’impegno politico, è nel progetto impresa che egli riesce a cogliere tutto il buono racchiuso nelle aziende che incontra, affianca e aiuta a crescere. Quel potenziale che consentirà loro di esprimersi al meglio sul mercato.
Tutto ciò Marinotti lo fa con la sua passione per il vino, la sapienza dell’uomo nel crearlo e la cura del territorio per produrlo: una forma d’arte anche questa e a cui artisti e letterati di ogni tempo si sono dedicati. Un’attività – quella di scoprire vitigni sostenibili, importare etichette con un valore etico e far conoscere vini fuori dai circuiti commerciali – che nasce da una piccola realtà di famiglia e che ha riscosso l’interesse di altre cantine, attraverso il passaparola. Il suo è un approccio da boutique: di chi valorizza produzioni di nicchia, ama le cose buone e prova piacere nel farle conoscere nel mondo.
Tutto questo Marinotti lo fa con una comunicazione tailor maded, che racconta le aziende in modo diverso e in una direzione opposta a quella che oggi, in maniera anonima e standardizzata fanno un po’ tutti. Attraverso comunità virtuali – che spesso diventano anche reali – create sui valori distintivi del brand, e che fanno sul mercato un prodotto o un servizio riconosciuto. In una società dove sono solo numeri e velocità che contano, la sua scelta è quella di mettere le persone al centro: un lavoro artigianale dove leggere, studiare, comprendere i propri follower restituisce risultati più solidi e duraturi nel tempo.
