Intervista a Franco Marinotti su La Regione
Oggi venerdí 27 febbraio su LaRegione a pagina 5, potete leggere un’intervista con 5 domande a cui ho risposto per rendere chiare le mie posizioni.
Ecco le domande con una breve risposta. Potete scaricare l’intervista completa qui.
1. Il territorio è fortemente urbanizzato a fondovalle. Lo sviluppo economico, sostengono in molti, va gestito e orientato. È d’accordo? E se sì, quali le misure?
Assolutamente d’accordo. Bisogna intervenire con Piani regolatori regionali o piani di quartiere e revisioni degli indici edificatori. Promuovere quartieri sostenibili, ovvero densificazioni di qualita con vantaggi ambientali/ ecologici, economici e sociali. Mancano progetti concreti per la creazione di aree artigianali e industriali, e penso ad esempio alle Tre Valli, con accessi facilitati e connessioni a strutture di mobilita e servizi. […]
2. Il forte traffico motorizzato del Sottoceneri è un problema che si trascina da anni, fra scelte sbagliate e cause esogene. Quali gli errori, a suo giudizio, e quali le soluzioni?
Una pianificazione non ottimale del territorio e strutture Collegate a una progettualitá senza visioni d’insieme sono fattori determinanti di una mobilita problematica. […]
Uno studio piú approfondito ed un monitoraggio piú attento, avrebbero da tempo dovuto condurre all’elaborazione di una nuova proposta di Piano della mobilita Cantonale, sia interna sia verso l’esterno, nella quale finalmente inserire e rendere effettivamente risolutivi i progetti quali il Tram Lugano e il potenziamento di mezzi pubblici su rotaia e su gomma.
3. La manodopera frontaliera è tutta ‘dannosa’? Qual è il ‘giusto’ contingente per l’economia ticinese?
La manodopera frontaliera non e dannosa se garantisce all’economia l’accesso a risorse specializzate o momentaneamente non reperibili. Lo diventa se il Cantone, per Via di una politica di accettazione indiscriminata e disorganizzata di aziende estere sul territorio, diventa artefice di noti problemi di dumping e sostituzione.
Aziende le cui maestranze frontaliere superano percentuali del 70% e inaccettabile e crea pesanti distorsioni a danno del mercato del lavoro indigeno.
Non é dunque una questione di Contingenti, quanto di Comportamenti imprenditoriali uniti a strategie di selezione piú attente e attive da parte del Cantone, ad esempio mediante acquisto da parte dello stesso di terreni da poter concedere con maggior forza contrattuale nel rispetto delle aspettative, quali per esempio la fissazione di obiettivi di sviluppo economico che contemplino percentuali come limite diguardia da non superare di manodopera frontaliera sul totale degli impieghi per non svantaggiare imprese locali.
4. La scuola dell’obbligo ha bisogno di… (indichi tre proposte)
La scuola dell’obbligo, e mi riferisco in particolare a quella secondaria, deve:
a. Garantire un’elevata qualitá di apprendimento ed insegnamento.
b. Sarebbe auspicabile mettere in piedi sistemi Che diano possibilitá di recupero per i piú deboli in un’ottica di dare accesso alla formazione superiore. Per evitare un sistema a due velocitá o uno perfettamente uniforme, che penalizzerebbero una parte della popolazione scolastica.
c. Possono essere introdotti in modo sistematico aiuti come il “tutoring” per gli allievi piú deboli.
5. Contenimento della spesa pubblica. Da dove inizierebbe lei? Da quali settori e per quanti milioni?
Più che rispondere su quali settori e quanti milioni di tagli, penso invece ad una conversione delle ancora abbondanti politiche di concessioni indiscriminate di sussidi a vari livelli, in ambito sociale e non solo, oggetto di continui ed incontrollati abusi e sprechi di risorse con l’attivazione di più attuali programmi basati su criteri d’incentivazione. Ciò anche mediante l’utilizzo di una fiscalità mirata moderna efficiente, efficace ed ecologica. In un periodo congiunturalmente difficile l’economia va alimentata liberando risorse per investimenti e crescita.