…sulla sicurezza

Leggo vari ed insistenti proclami, da parte del dicastero cittadino in questione, che Lugano è da anni prima in classifica svizzera per quanto concerne la sicurezza, con tanto di foto di poliziotti in veglia su piazza Riforma deserta.

Il tutto sa di strumentalizzazioni preelettorali di pura facciata, con tanto di smorfia di compiacimento ed autostima.

Ma si pensa davvero che la sicurezza di una città si misura con il numero di effettivi in azione da parte della polizia?

Davvero si pensa che il dispiegamento esagerato di forze dell’ordine sia un disincentivo a delinquere?

Studi e statistiche provenienti dalle maggiori città del mondo affermano esattamente l’opposto.

I quartieri malfamati di Manhattan per esempio, nei quali non entrava neanche la polizia, vennero per così dire risanati non certo con l’uso della forza e coercizione da parte delle autorità municipali della grande mela, se non invece con azioni programmatiche mirate sul tessuto sociale, incentivando e creando condizioni e presupposti per la generazione di benessere generalizzato.

Come? Con la nascita nei quartieri, di attività, strutture e progetti tali da rendere la necessità di delinquere “inutile”, perché in un quartiere vitale dove regna la convivenza, il coinvolgimento e la cooperazione attiva, che genera varietà di offerta a disposizione dell’intera cittadinanza, si riducono anche e soprattutto i disagi, l’insicurezza, la solitudine percepita e di conseguenza anche le diseguaglianze sociali.

Si sa altresì sempre da studi e statistiche che la presenza esagerata e prorompente di polizia genera psicologicamente un effetto contrario a ciò che si desidera, ovvero un senso di fragilità e insicurezza costante nei cittadini, dando l’impressione che sì, esistono davvero condizioni di delinquenza.

La polizia deve esserci e c’è, ma non necessita tutta questa esagerata “evidenza”.

Ho vissuto a lungo nelle più grandi città europee, e non ho mai visto un tale dispiegamento di forze dell’ordine come nella nostra Città.

Si sa altresì ancora che creare sana vitalità nei quartieri, con attività coinvolgenti e vicine al cittadino, integrate nel territorio e contesto della Città, crea benessere, piacere di convivenza ed è un forte disincentivo alla delinquenza comune.

Ma cosa fa la politica luganese in questo senso, oltre che a compiacersi dispiegando auto della polizia in ronda perenne in una città semi deserta con il nucleo centrale della stessa piena di commerci inaccessibili ai più, e senza una men che minima progettualità e visione per attirare prima di tutto NOI cittadini a vivere la NOSTRA Città?

L’esatto contrario.

Ma che cosa è la sicurezza se non il facilitare ed incentivare da parte delle autorità, azioni che mirino quel senso di forte e interattiva appartenenza ad un contesto sociale cittadino allargato e dinamico accessibile a tutti, che si autoalimenta con la creatività di ognuno di noi, una progettualità politica di qualità ed il coinvolgimento proattivo di tutta la cittadinanza, nella ricerca del benessere e pacifica convivenza?

Share