….ubi maior signor Ceschi !
La Regione Ticino 16/04/2015 – IL DIBATTITO
di Franco Marinotti, presidente Verdi liberali Ticino, candidato CdS e GcMi rendo conto che al giorno d’oggi ciò che maggiormente conta ai fini dell’audience per un programma televisivo quale esso sia è la componente spettacolo, e questo vieppiù a scapito dei contenuti proposti e della qualità degli stessi, ma tant’è. Non dovrebbero però seguire queste scelte mosse da strategie di carattere prettamente commerciale tutti quei programmi che hanno come destinazione finale quella di informare correttamente ed in modo obiettivo e neutrale lo spettatore in particolare su fatti che coinvolgono temi sensibili quali la società e la politica.
Ciò a maggior ragione se il palinsesto fa parte di una televisione di Stato.
La conduzione di questi programmi deve venir così concepita al fine di veicolare il messaggio che ne fuoriesce nel modo più diretto e coerente possibile con la fonte, e non sia frutto di manipolazioni, equivoci, distorsioni o giochi di regia di alcun genere.
Purtroppo lo spettacolo dell’altra sera su Rsi La2 a firma Ceschi/Herber non sembra essersi voluto adeguare a nessuno di questi criteri.
100 minuti trascorsi nell’assistere ad un inutile e poco edificante gioco al tiro a segno da parte dei conduttori abilmente orchestrato nell’intento di mettere qua e là in imbarazzo il politico, meglio se di un partito di nuova costituzione con domande che tutto avevano tranne lo scopo di far fuoruscire utili informazioni per lo spettatore/elettore.
E dunque la solita tecnica dell’interruzione, del saltare di palla in frasca, del ridicolizzare le risposte del non concedere la parola.
Un’opportunità sprecata anche quella di invitare al dibattito gli studenti e apprendisti, perché entro poco si è scoperto la gran parte di essi essere iscritti nelle liste della sinistra e a quei pochi presenti rimasti non facenti parti di liste partitiche la parola gli è stata data con il solito criterio di non dar il tempo di formulare la domanda e non occuparsi poi della risposta.
Se lo scopo così come comunicato doveva essere quello di dare l’ultima chance all’elettore di farsi un’idea il risultato è stato quello di creare confusione ed incertezza politica ai più.
Mi domando a che titolo e in base a quale specifico criterio/ regolamento di conduzione televisiva due conduttori possano prendersi in totale libertà la briga di scegliere nel bene e nel male come gestire l’informazione.
Non entro poi nel merito al “pasticcio” organizzativo sul numero degli invitati per lista al dibattito più volte modificato nel corso delle settimane senza dare né ragioni né tantomeno informare sui criteri delle scelte.