Città e storia…
La lenta deriva di una Città, la NOSTRA, che perde inesorabilmente il suo carattere e i suoi punti di riferimento essenziali, architettonici, storici e non solo, che lo hanno generato, sembra essere un fatto ormai purtroppo acquisito, nel silenzio generalizzato che sembrerebbe essere disinteresse da assuefazione allo status quo, impotenza nel poter influenzare il cambiamento.
Sembra che si sia sviluppata una tendenza da parte della politica cittadina per lo meno in ambito di patrimonio immobiliare e di territorio, che è di tutti appunto, perché è patrimonio comune, ad attribuire valore e considerare degno di tutela, solo a ciò che è in grado di generare ritorni economici e finanziari, apparentemente a beneficio della comunità intera, però di fatto sempre e solo nell’interesse dei pochi eletti.
E’ ormai risaputo che il PIL non è più da tempo considerato come unico indice di benessere se non anche il contesto nel quale viviamo, lavoriamo, giochiamo come sacrosanto diritto di sentirci bene, ed appartenenti al contesto ambientale che circonda, che abbiamo vissuto fin da piccoli, spesso creato, modificato ed adattato nel corso della nostra vita alle esigenze di tutti noi che un giorno siamo bambini, e poi non più.
Senza fare troppa psicologia, si sa che la perdita di punti di riferimento che sono poi quei luoghi, stabili, infrastrutture e quant’altro che hanno fortemente determinato e marcato il corso della nostra esistenza creano disorientamento, e malessere diffuso, come conseguenza di una perdita forzata di memoria.
Di esempi di pezzi della Città che spariscono Lugano è piena, alberghi storici, luoghi di aggregazione per chiunque, di incontro, di cultura e di semplice svago, parchi, ristoranti e bar, questi ultimi che chiudono perché di colpo i quartieri perdono il loro carattere e la gente perde il concetto dello stare insieme nei luoghi che ha vissuto.
Agli anziani, si è tolto nel tempo tutto ciò che direttamente o indirettamente hanno contribuito a esistere, ed ora non gli riconosciamo neanche il piacere della vista del lago in quanto apparentemente “superfluo” per alcuni dei nostri municipali.
Casa anziani “Castagneto” a Castagnola tristemente insegna…sempre nel silenzio disperante e financo quasi omertoso.
Progresso è anche saper mantenere, contestualizzare il passato nel presente con la sua storia che si proietta nel futuro, valorizzarne la ragione dell’esistenza, dando valore all’appartenenza al luogo, perché ciò che la politica cittadina sta facendo ora, è snaturare la Città nel nome del progresso, “costruendo” paragoni senza senso con altre città che nulla hanno a che vedere con la NOSTRA, perché appunto hanno le loro caratteristiche e le loro storie