L’arte e i suoi contenitori che non ci sono.

Da anni si dibatte sul dotare la Città di spazi da dedicare alle attività artistiche.

Ad oggi ancora nulla di fatto, se non i soliti proclami preelettorali della specie “abbiamo bisogno di contenitori”.

La ricerca di immobili in disuso o meno, da destinarsi alla cultura sembra ad oggi ancora un miraggio.

Da anni si dibatte pure sulla necessità di mettere in rete il Lac, per appunto generare quelle indispensabili sinergie tra entità predisposte per attivare gli ingranaggi generatori delle attività artistiche in genere.

Senza rete, non ci possono essere contenuti.

Ma…che cos’è la rete?

Se la politica cittadina finisse una volta per tutte nel considerare ciò che succede fuori dai confini, come concorrente e di poco conto perché non autoctono, ci si renderebbe conto che nella gran parte delle città nel mondo, vengono destinati immobili pubblici e non solo, al ruolo di cosi detti “centri civici” che comprendono tutti i segmenti di programmazione socio culturale o “fabbriche di creazione” più mirate alla creazione artistica contemporanea in genere.

I dicasteri comunicano tra di loro nell’intento di trovare soluzioni a tale scopo, e nella gran parte dei casi le trovano, perché la politica è unita dalla convinzione dell’importanza del ruolo attivo della cultura nello sviluppo sociale cittadino, e nella necessità di darle una casa dignitosa, o magari più case.

I centri civici sono spazi rivolti e aperti alla cittadinanza tutta, situati in tutti i quartieri. Sebbene ogni centro abbia il proprio funzionamento e la propria identità, sono tutti collegati tra loro e formano la “Rete dei Centri Civici”.

Nei centri civici ci sono corsi e laboratori, ma anche e soprattutto attività socio culturali di ogni genere.

Musica, fotografia, cinema, scienza, tecnologia, teatro.

La Rete dei Centri Civici offre, sviluppa e promuove attivamente la cultura in vari modi:

– cultura di qualità, accessibile in tutti i quartieri della città.

– incentivazione della pratica artistica in tutte le sue forme.

– attività di formazione

-diffusione della conoscenza con conferenze, dibattiti ed eventi con esperti.

-accettazione di iniziative culturali proposte dai cittadini

I centri civici lavorano in rete affinché le proposte culturali raggiungano tutta la città. Alcuni progetti possono essere itineranti per essere visti in diversi centri civici in momenti diversi. Altri sono proposti in parallelo e in modo complementare da più di un centro. Entrambi sono progetti di rete.

Un’ulteriore considerazione importante e da non sottovalutare, è che in questi casi di messa a disposizione di centri civici, non stiamo parlando esclusivamente di luoghi in disuso, se non anche e soprattutto di immobili di valore architettonico, storico, urbanistico.

Ecco che così si genera quella rete di scambi, condivisioni e visioni che sono appunto la scintilla necessaria per dare valore all’insieme.

E da noi nella nostra Lugano che succede?

Nulla…perché alla politica mancano oltre alle idee, la voglia, le competenze, la convinzione che l’arte in genere merita attenzione e luoghi di valore che la ospitano.

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