Sguardi oltre, arte e città, in una Lugano che non c’è

…disquisendo di una Città alla deriva; di una città senza più quella capacità, o semplice volontà, di guardare oltre, come spazio libero, indipendente, accessibile ed al contempo discreto;

…immaginiamo uno Spazio cittadino proattivo, aperto all’incontro e al confronto, critico costruttivo, dove la Cultura, in tutte le sue forme, torna ad essere, oltre che Protagonista, Responsabile cosciente di quella luce, sempre più fioca, che potrebbe riaccendere nell’immediato speranze, sguardi, visioni;

…immaginiamo uno sguardo oltre, per superare quel fallimento globale di una Città in decadenza, di valori tutt’altro che trasparenti, opachi e per lo più interessati a coprire bisogni insignificanti;

…immaginiamo uno sguardo oltre le differenze, le false verità, oltre quei muri sempre più alti, oltre quelle “gru” che abbattono spazi di libertà, di contestazione o di semplice dissenso; semplici sguardi oltre il buio odierno;

…immaginiamo sguardi schietti, sinceri, coraggiosi, sguardi in viaggi introspettivi, sguardi collettivi, sguardi nel nostro odierno, sguardi su un futuro incerto, che va costruito, immaginato, voluto;

…immaginiamo una Città che guarda a cosa muove l’arte e ne sonda i limiti del linguaggio. Osserva quali siano gli elementi fondanti del lavoro artistico che spesso non emergono, rimanendo semplicemente, o volutamente, nascosti;

…immaginiamo una Città che concede un ruolo preponderante all’immaginazione, per renderla l’oggetto dell’opera e non solo parte di un processo spesso strumentale, fuorviante e fine a sé stesso;

…immaginiamo quel rapporto imprescindibile con il cittadino, che lo invita a fruire, ad immedesimarsi, a sognare…a sentirsi parte di un progetto inclusivo, proiettato ad una società nuova ed aperta;

…immaginiamo uno “sguardo off” attento e curioso, da dentro, da fuori, da vicino o da lontano, che non costringe e non impone, ma si offre incondizionatamente alla semplice considerazione, per concederle spazio;

…immaginiamo la presenza nel territorio allargato, di contenitori e contenuti, che siano espressione di creazione artistica libera ed indipendente e di pensiero condiviso di tutti i cittadini;

…immaginiamo uno spazio concreto di libertà, creatività, scambio e riflessione tanto quanto di introspezione;

…immaginiamo la Città come “spazio” aperto alla cultura e libero, in cui le domande riscoprono la loro fondamentale importanza e identità nella sintesi dialettica e nell’azione di opposizione a un sistema precostituito sempre più intossicato da falsi dogmi populisti e fondamentalisti.

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